Psico-tragedia familiare a tinte comiche di DANIELE FALLERI
1° Classificato IV Concorso Nazionale DRAMMATURGIA OGGI
Segnalazione della Giuria 48′ Premio Teatrale VALLECORSI
Il copione teatrale RAPTUS è pubblicato dalla Casa Editrice TITIVILLUS
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Segnalazione della Giuria alla 48° Edizione del Premio Vallecorsi per il Teatro
Motivazione :
Carrellata satirico-grottesca sulla sgangherata famiglia contemporanea afflitta da estreme difficoltà : fragilità sessuale, ambizioni eccessive, fretta, rapporti ipocriti e bugiardi, tradimenti, ragazzini stressati e genitori convulsi, sentimenti violentati sino all’esplosione della follia omicida.
Il tutto non è mai preso troppo sul serio nella speranza (o nell’illusione) che sia sempre possibile ricominciare daccapo.
Dialogo dipanato con accortezza, personaggi curiosi e felicemente tratteggiati : un buon copione elaborato con intelligenza.
Note dell’autore:
Una coppia di sposi, bello lui, bella lei. Due figli, un maschietto e una femminuccia. Un quadretto familiare perfetto sconvolto improvvisamente da un raptus omicida.
“Erano una coppia tanto carina…” dichiareranno in TV i vicini di casa esterrefatti.
Non dello stesso parere è la suocera, inspiegabilmente coinvolta nella strage.
Il marito, Alfonso, omosessuale inconfesso, assoggettatosi alle costrizioni della società, vive una vita in apnea nel vano tentativo di arginare la propria prorompente sessualità. Il non detto e la soffocata presa di coscienza condurranno il protagonista all’esplosiva reazione finale di cui la propria natura repressa sarà il dirompente detonatore.
Un colpo di arma da fuoco. Alfonso muore. Nel brevissimo lasso di tempo dell’ultimo battito del suo cuore Alfonso rivive i momenti salienti del suo menage coniugale che hanno portato alla strage. In un susseguirsi di scene, legate fra loro per associazioni di idee, si ricompone passo dopo passo il puzzle del “thriller” e della doppia personalità del protagonista.
Lo spettacolo è basato su un ritmo incalzante di battute ed eventi che riducono le pause e le riflessioni ad oasi in cui, più che tirare un sospiro, è necessario far rifornimento per ripartire. Un ottovolante psichedelico che poggia le proprie spire su tre diversi piani di lettura.
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Alfonso si rivolge agli altri personaggi vivendo realmente i vari spaccati della propria vita coniugale, facendo contemporaneamente appello a invisibili tecnici teatrali dietro le quinte e ad un pubblico “confessionale” a cui cerca di far comprendere le proprie motivazioni nella speranza di un’assoluzione.
Melania, la suocera, la grande manovratrice, è quella che con la propria irruenza e con il proprio sarcasmo scompone e ricompone il puzzle della vita di chi ha di fronte. E’ l’elemento “detonatore” senza il quale l’acqua cheta avrebbe continuato a scorrere sotto i ponti senza scalfirli. Mossa dal “suo” amore per la figlia e per la verità, provoca e manovra le coscienze altrui senza farsi frenare dalle proprie contraddizioni. Ogni sua azione è mirata a raggiungere uno scopo preciso. Ogni sua domanda si rivela come un test di cui lei è già a conoscenza della risposta.
Mara, succube della madre, ha abbandonato da tempo la lotta per una sua affermazione. Si arrampica sugli specchi per raggiungere traguardi illusoriamente facili e appaganti. Cerca la propria identità mimetizzandosi nelle identità degli altri. Si agita e si adopera come una banderuola al vento con l’asta piantata su una nuvoletta di cipria. Sarà capace di riscattarsi solo un attimo prima della fine, quando ormai tutto è perduto.
PERSONAGGI:
Alfonso – marito di Mara, genero di Melania
Melania – suocera di Alfonso, madre di Mara
Mara – moglie di Alfonso, figlia di Melania
Cesare – parrucchiere di Mara e…